Rumoreggiano
le secche foglie
sull’asfalto
umido,
sospinte dal
freddo vento di dicembre.
Come un eco,
si sente
il rumore
degli anfibi
di un soldato
che nel buio
grattano
desolatamente la strada.
Deserte sono
le strade,
deserta è la
strada
che guida il
soldato,
accompagnato
dalla sua
inseparabile e
silenziosa
solitudine.
Cammina guardingo
il soldato,
cammina vigile
con la
violenza del suo fucile
tra le
braccia.
Cammina
imperterrito il soldato,
schivando come
una pietra,
il freddo
e le emozioni
di questo
giorno speciale.
E’ il Natale
del soldato,
e’ il Natale
che non c’e’…
I suoi occhi
scrutano
inesorabili
nella notte,
apparentemente
privi di emozioni,
come due perle
inanimate,
quella vita e
quelle emozioni che,
invece,
fremono nel
cuore del soldato
e che
faticosamente
cercano di
uscire dal suo corpo,
così troppo
insensibile
per essere
tale.
Passa il
Natale e desolatamente passa anche il Natale del soldato…
che si
allontana
malinconicamente
per la strada,
inghiottito
dalla notte,
accompagnato
dalla sua ombra,
nel buio,
quel buio che
presto
abbraccerÃ
un’altra alba,
l’alba di un
altro giorno nuovo,
…e’ il Natale
del soldato…
Gennaio 1997... "un Natale che ho trascorso io…”
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