Mi sono sempre definito "social" e questa mia auto-etichetta è spesso stata mal giudicata dagli altri che sottovalutano un piccolo particolare: io scrivo e racconto ciò che voglio condividere e non tutto di me.
Fatta questa mia piccola e doverosa premessa eccomi qui a sottolineare quanto sono belli i social quando sono usati con criterio ma soprattutto con il cuore.
Prima di iniziare il mio racconto vi invito a leggerlo tutto e alla fine della lettura, commentarlo se volete.
TUTTO ACCADE A TERRACINA
Questa storia vede come protagonisti principali Facebook e la mia amata Terracina.
Su facebook esiste un gruppo chiamato "Sei di Terracina se..." nel quale sono iscritto da anni che riguarda e racconta la vita di tutti i giorni di quel meraviglioso posto che porto nel cuore fin da quando sono nato.
Per me, che vivo a Roma, è bello nel corso della giornata vedere gli amici del gruppo che condividono momenti di mare, l'alba, il tramonto e paesaggi meravigliosi che mi sollevano l'anima.
Ma nel gruppo spesso ci si aiuta ed è proprio a tal proposito che voglio raccontarvi una storia meravigliosa che mi ha commosso e rapito.
Una mattina mi suona la sveglia per andare al lavoro ma prima di alzarmi dal letto faccio ciò che molti di noi ormai fanno come abitudine ossia prendere in mano lo smartphone.
Ho letto al volo qualche notizia, dato un'occhiata al meteo, alle ricorrenze sul calendario e poi ho aperto facebook e sono entrato nel gruppo per andare a vedere se Marco, Jolly o Riccardo avevano pubblicato alcune delle loro foto del buongiorno.
Scorrendo verso il basso, la mia attenzione viene rapita da un post del giorno prima, scritto intorno all'ora di pranzo.
LA STORIA DI SALVATORE
A scrivere era Salvatore, nativo di Perugia e della mia stessa età : 47 anni.
Questo uomo aveva scritto un post accorato in cui chiedeva aiuto:
"Buongiorno a tutti mi chiamo Salvatore sono padre di 4 figli.
Sono più di tre mesi ché non lavoro e con gravi difficoltà economiche non riusciamo più ad andare avanti.
Non ci aiuta nessuno ed io e mia moglie combattiamo ogni giorno per portare un pò di cibo ai nostri bambini.
Ogni giorno serve sempre un qualcosa ed è con tanta umiltà che vi chiedo di aiutarmi a trovare un lavoro che possa ridarci dignità .
Svolgo lavori come idraulico e muratore ma io sono disposto a fare tutto, anche pulizie, assistenza anziani, aiutante cuoco, qualunque cosa pur di dare ai miei figli il pane quotidiano.
Grazie a tutti e spero che con buon cuore prendiate in considerazione la mia situazione."
In poco tempo fioccarono tantissimi messaggi.
Immacolata, Simona e Paolo gli scrissero in privato.
Marco lo rassicurò: "Stai tranquillo non si lascia indietro nessuno. Terracina ha un grande cuore".
Seguì Luigi: "Ti aspetto davanti al supermercato sulla Pontina, raggiungimi".
Bruna ed Elvira proposero una raccolta di denaro per aiutare Salvatore e la sua famiglia.
Pasquale gli diede appuntamento alla sua frutteria per regalargli la spesa.
Irma scrisse: "Signor Salvatore mi ha fatto piacere conoscerla e parlare con lei al telefono... sabato avrà il mio aiuto, un pensiero per lei e la sua famiglia".
Mi colpì molto anche il messaggio di Luciano: "Salve sono anche io in grande difficoltà ma non ho figli. Se posso dare il mio contributo, per quello che posso, mi impegno a farle pane e pizza anche da casa. Se può servire cerchiamo di aiutarci tutti. Spero che trovi lavoro ma il mio lavoro e le mie mani sono a disposizione quando vuole".
L'indomani Salvatore scrisse ancora: "Buongiorno a tutti e alle persone del gruppo. Volevo ringraziarvi per tutto quello che state facendo per noi senza neanche conoscerci. Grazie a voi mi stanno ancora chiamando per tanti lavori: spero di iniziare al più presto in modo da aiutare chi ne ha bisogno, così come avete fatto voi con me".
Gli rispose subito Marco: "Era il minimo che potevamo fare Salvatore. Terracina ha un grande cuore. Fare del bene fa bene al cuore e in una comunità ci si deve aiutare, anche solo con quel che si può. Non si lascia indietro nessuno. Tanta stima per te e la tua famiglia💪un abbraccio".
Il 2 marzo lessi il messaggio più bello che Salvatore potesse scrivere: "Non c'è l'avrei fatta senza di voi. Vorrei soprattutto ringraziare il signor Alfredo ché mi a assunto nella sua azienda. Fino a ieri non sapevo dove andare a dormire, ero a Terracina in mezzo alla strada cercando una camera. Si erano fatte le sei di sera e anche la Caritas non aveva potuto fare nulla per noi, ormai non avevo più speranze e avrei dovuto dormire in macchina. poi improvvisamente tutto è cambiato: il signor Alfredo oltre ad offrirmi un lavoro mi ha dato anche una casa dove dormire dandomi anche un po' di soldi per mangiare. Non riesco ancora a crederci: sono commosso. Ringrazio il Signore che ha ascoltato le mie preghiere e grazie ancora a tutti voi e al signor Alfredo che ripagherò nel lavoro impegnandomi con tutto me stesso".
L'ultimo post di Salvatore è di ieri: "Buonasera a tutti, volevo farvi sapere che sta andando tutto bene sto lavorando e soprattutto mi trovo molto bene. Ancora oggi vorrei ringraziarvi per quanto avete fatto per me: non lo dimenticherò mai, soprattutto per il sostegno che mi avete dato. Buona serata a tutti voi di un magnifico gruppo, grazie di tutto".
Alle persone come Salvatore e a tuti coloro che lo hanno supportato nei più svariati modi, auguro tutto il bene del mondo.
Tutto meraviglioso, tutto bellissimo perché l'Italia è anche questo.
Mi sono ripromesso di contattare Salvatore e, se vorrà , intervistarlo.
Ovviamente vi terrò aggiornati.
Chiudo questo mio articolo con un pensiero che lascia spazio alla vostra fantasia: cosa vorrei tanto dire alla "povera" gente che sa solo parlar male dei social...
I social hanno allontanato ma allo stesso tempo avvicinato persone che non si sarebbero mai e poi mai "incontrate": 1-1 e palla al centro!
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