Foto di weekenda.it Nel periodo nel quale ho svolto il servizio militare sono andato per quattro mesi in missione a Caltanissetta per svolgere operazioni di vigilanza e sicurezza per un giudice del posto. Nelle ore e nei giorni in cui non ero in servizio me ne andavo in giro nelle zone circostanti finché un pomeriggio, mentre me ne stavo in pasticceria a mangiare un delizioso cannolo, ho conosciuto casualmente Guido, un signore sulla settantina col quale nacque un'amicizia. Guido aveva una figlia che si era trasferita al nord con la sua famiglia ma lui decise di non seguirla, restando a Caltanissetta. Così, grazie a Guido mi girai ogni angolo della Sicilia, percorrendo chilometri su chilometri con la sua auto. Ho così imparato ad amare quella terra, ammirandola profondamente. Una sera, mentre ero a fare il piantone nel nostro campo, approfittando della tranquillità della notte, presi carta e penna, dedicando alcuni miei pensieri a questa terra. IL GRIDO DELL’ISOLA |
Terra nel mare blu,
terra
stuprata, insanguinata,
squarciata, offesa
e tradita.
Terra
abbandonata,
terra di
nessuno,
terra alla
deriva,
terra lontana
e dimenticata!
Terra che
piangi i tuoi figli,
morti o
assassini,
terra che
piangi lacrime che non diverranno mai fiori,
terra di
dolore, paura e vergogna.
Sicilia bella,
sollevati sulle tue ceneri e
libera un
lungo grido,
un grido di
rabbia e dolore che,
cupo,
rimbomberÃ
nelle tue viscere.
Grida forte,
a rompere il
macigno dell’indifferenza,
della
complicità ,
dell’omertà .
Grida!!!
… e insieme
canteremo un ballo gioioso e infinito,
un ballo di
liberazione.
“Dedicata alla Sicilia”
Ti leggo da due giorni, hai una bella penna, mi piace come scrivi.
RispondiEliminaTi faccio i miei complimenti