L'annuncio dei questa notte ha scatenato il caos generalizzato nel mondo del calcio del vecchio continente.
La Premier League minaccia di escludere subito le sei squadre facenti parte questa nuova competizione con il premier Boris Johnson deciso a dare battaglia e pronto a tutto pur di bloccare questa iniziativa.
In Italia alza la voce anche il segretario del PD Letta che chiede un rapido intervento del governo.
Nonostante l'Inter rientri tra le squadre fondatrici nasce la rivolta della curva nord nerazzurra che grida a gran voce che il calco è del popolo.
Forti anche le parole di Rudy Voeller che senza peli sulla lingua ha dichiarato che questa iniziativa rappresenta un crimine contro il calcio. L'ex campione della Roma ha anche elogiato i due principali club tedeschi, Bayern Monaco e Dortmund per non aver preso parte a questa cosa, definendole squadre "che hanno la schiena dritta” perché non si sono piegate al potere.
Contrario anche Ozil mentre il presidente del Crotone ha sancito la "fine del calcio".
Nonostante la rivolta, il Milan continua ad andare dritto verso la strada intrapresa e dichiara che presto partirà la medesima competizione anche nel calcio femminile.
Forte protesta da parte dei tifosi del Liverpool che ci vanno giù pesantemente verso il proprio club : “Sentiamo che non possiamo più dare il nostro sostegno a un club che mette l’avidità finanziaria davanti all’integrità del gioco”.
E' un vero e proprio “attacco al cuore del calcio” così la Premier League condanna duramente la nascita della Super League.
Si espone anche Jorge Nuno Pinto da Costa, presidente del Porto, che accusa le squadre fondatrici di andare contro i principi UE.
Non meno duro Boniek: "Qualcuno sta facendo una brutta figura, per non dire figura di...”.
Accorato lo sfogo del giocatore del Psg, Ander Herrera che dichiara: “Mi sono innamorato del calcio popolare, del calcio dei tifosi, con il sogno di vedere la squadra del mio cuore sfidare i più grandi. Se questo progetto della Superlega proseguirà, questo sogno è destinato a finire. Il desiderio dei tifosi delle squadre che non sono ai vertici di vedere i loro team battere sul campo i più grandi, è spento".
Dura anche la Liga spagnola "La Superlega distrugge questo sogno, chiudendo la porta della vetta del calcio europeo e consentendo l’ingresso solo a pochi”.
Originale l'iniziativa del Betis Siviglia che ha aggiornato la classifica spagnola eliminando da essa le tre squadre facenti parte la Super League.
Contraria anche la Federcalcio tedesca: “Nel calcio, le prestazioni atletiche sono al centro di tutto. È questo che determina la promozione e la retrocessione, nonché la qualificazione. Gli interessi economici di pochi club non devono avere la precedenza sulla solidarietà praticata nel calcio”.
Si oppone anche Tardelli, convinto del fatto che il calcio non sia solo business.
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