All'età di 78 anni se n'è andata l'icona più amata e colei che trasversalmente univa tutte le generazioni: Raffaella Carrà.
E' morta oggi intorno alle 16.20 e ad annunciarlo è stato il suo ex compagno Japino:
"Da qualche tempo la malattia aveva attaccato quel suo corpo così minuto eppure così pieno di straripante energia".
La notizia della sua scomparsa mi ha colpito profondamente e questo vale per milioni di italiani che l'hanno sempre amata, sentendola quasi come un componente integrante della propria famiglia.
Ecco, la forza di Raffaella Carrà era proprio questa: il saper entrare in punta di piedi nelle case degli italiani con la sua semplicità, trascinata dalle sue molteplici abilità, emozionali, artistiche, di conduzione e molto altro.
Artista polivalente sotto tutti i punti di vista ma soprattutto donna meravigliosa ben voluta da tutti.
QUEL "CONTATTO" CON LEI
A Raffaella Carrà mi legano due occasioni nelle quali si può dire che ho avuto la fortuna e l'onore di "sfiorarla".
Correva il lontano 1984, avevo appena 10 anni.
Abitavamo a San Giovanni, noto quartiere di Roma.
Quella mattina mia madre era scesa a fare la spesa ed io mi ritrovai da solo in casa a guardare la tv in attesa che iniziasse la sua trasmissione "Pronto Raffaella".
La trasmissione consisteva in una serie di giochi telefonici.
In uno di questi bisognava rispondere a domande varie.
Ad un certo punto Raffaella fece una domanda relativa ad un cartone animato dell'epoca ed io sobbalzai dal divano sapendo perfettamente la risposta.
Era una mattina feriale e la maggior parte dei bambini era a scuola, a differenza mia che ero convalescente da una influenza.
Mi feci coraggio e chiamai il numero di telefono indicato in sovrimpressione.
Non so come ma presi subito al linea e poco dopo mi ritrovai in diretta nazionale al telefono con la mitica Raffaella Carrà.
Indovinai la risposta e vinsi 400 mila lire... o meglio avrei dovuto vincere...
Non sapevo come funzionavano certe cose e dopo il saluto di Raffaella Carrà attaccai il telefono invece di rimanere in linea per lasciare i miei dati, così persi quei soldi.
Molti del palazzo in cui abitavamo mi riconobbero e lo dissero anche a mia madre che inizialmente non mi credette.
Quei soldi, però, andarono via ma furono niente di fronte alla gioia di avere avuto l'onore di parlare con la grande Raffaella Carrà.
La seconda volta in cui "sfiorai" la Raffaella nazionale fu nel 2002 quando accolse una lettera inviata da una mia parente alla sua trasmissione "Carramba che sorpresa" in cui riuscirono a far rivedere alla mia adorata nonna Marcella il figlio che viveva in Brasile.
Quella sera mia nonna era in tv sul palco con lei e noi nipoti italiani e brasiliani facemmo un collegamento in diretta nazionale con la grande Raffaella e con la nostra nonna, fu un'emozione speciale davvero.
Voglio ricordare così, nel mio piccolo, Raffaella Carrà e non a caso lei era la donna che entrava nella casa di tutti gli italiani...
Buon viaggio Raffaella e grazie di tutto.
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