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L'Italia è fuori dal Mondiale

roberto mancini e berardi


Sembra un incubo ma incubo, purtroppo, non è.
Quello che è accaduto ieri sera ci ha riportato indietro di quattro anni, a quella Nazionale allenata da Giampiero Ventura che andò a sbattere contro il muro della Svezia, non riuscendo a qualificarsi al mondiale.
La Nazionale di Roberto Mancini, fresca campione d'Europa, non è andata oltre lo 0-0 contro una Macedonia del Nord che, consapevole del suo valore, e quindi di ciò che poteva fare, ha costruito la sua partita prettamente in maniera difensiva senza badare a troppi fronzoli e riuscendo a sfruttare in maniera
anche clamorosa l'unica, vera, palla gol che gli si è venuta a 
presentare in pieno recupero con un tiro dalla lunga distanza che ha battuto da quasi 30 metri l'incolpevole Donnarumma.

CHE PARTITA E' STATA

Abbiamo assistito a 95 minuti di dominio azzurro ma dominio inteso come possesso palla e fraseggio al limite dell'area avversaria; ma di occasioni vere e concrete, però, ne sono capitate davvero poche.
Nel primo tempo, al minuto 29, Berardi non ha concluso con cattiveria una palla "golosa" scaturita da un clamoroso errore del portiere avversario. L'esterno del Sassuolo, però, a porta vuota, ha tirato con troppa debolezza, facendosi parare un tiro che sembrava già destinato alla rete.
Sempre nella prima frazione di gioco, a tre minuti dalla fine, Ciro Immobile ha sfiorato la realizzazione in scivolata con una palla che si è alzata di pochi centimetri sopra la traversa della porta difesa dal portiere avversario.
Nella ripresa è continuato questo assedio con Berardi principale protagonista che si è creato le migliori palle senza, però, concludere in maniera vincente.
Alla fine della storia è stata un'Italia che ha tenuto la palla praticamente per tutto l'arco della durata della partita ma in maniera sterile. 
E oggi ci ritroviamo qui a leccarsi le ferite e a vivere l'ennesima pagina nera del calcio italiano.

UMILIAZIONE

Saremo di nuovo costretti (per la seconda volta consecutiva...) a vivere da spettatori un campionato del mondo, vittime anche di questa folle regola che non vede i campioni d'Europa andarsi a giocare la competizione più importante da campioni continentali il che, nel mio piccolo, lo reputo a dir poco scandaloso.
Detto ciò, grazie al CT Roberto Mancini e a questi ragazzi per le meravigliose emozioni che ci hanno regalato la scorsa estate nel percorso trionfalistico che ci ha portato alla conquista del campionato europeo.
Grazie anche per i due anni precedenti a quel grande successo, in cui la squadra espresso sempre un ottimo calcio, forse poco all'italiana, ma sicuramente moderno anche se in alcuni casi non sempre efficace.
Adesso, però, come dovrebbe accadere dopo ogni grave débâcle, è il momento di analizzare la situazione in seno alla nostra Nazionale.
Vanno valutate tante situazioni, a cominciare dalla posizione del CT fino a rivedere alcune figure che, per forza di cose (soprattutto per motivi di età) devono metter fine al loro legame con la nazionale, Bonucci e Chiellini su tutti.
Non ho assolutamente condiviso il modo con il quale si è espresso nell'immediato post partita di ieri sera il presidente Gravina che, anziché far partire una matura autocritica, ha fatto chiaramente capire tra le righe che non pensa minimamente a lasciare quella poltrona al quale è ferocemente attaccato.
È il momento di capire se si deve continuare con Mancini sulla panchina.
E' il momento di una seria analisi ma soprattutto il momento di ricostruire questa squadra e bisogna farlo adesso perché adesso è il momento giusto.
Fosse per me saluterei i vari Insigne, Immobile, Chiellini, Bonucci per poi ricostruire e dare il via ad un nuovo ciclo che possa permettere alla nuova Nazionale di arrivare pronta al mondiale al quale sicuramente parteciperemo.
Ci saremo, soprattutto perché le nuove regole allargheranno tantissimo il ventaglio di squadre che vi prenderanno parte, quindi qualificarsi al mondiale, oltre ad essere meno impegnativo, risulterà assolutamente più semplice.
E quindi in questa giornata assolutamente amara, anzi amarissima per il calcio italiano, bisogna trovare la forza di ricostruire tutto, dimenticare la storia recente che ci ha regalato una grandissima gioia e ricostruire, ripartire da zero, pianificare tutto, ringiovanire una Nazionale che ha bisogno assolutamente di riguadagnare lustro.

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