Buongiorno a tutti voi .
Molti di coloro che leggeranno questo articolo in qualche modo si troveranno in disaccordo con il sottoscritto ma questo è ciò che penso e, in qualche modo, sono certo che alcuni di voi si troveranno d'accordo con il mio pensiero.
L'estate volge al termine.
In questi mesi, chi ha avuto la fortuna di poter andare in villeggiatura, ha staccato da quella che è l'attualità di tutti i giorni ed è come se in qualche modo la guerra che sta imperversando in Ucraina fosse andata in standby, questo perché non toccava più i nostri pensieri nel quotidiano.
Ma, adesso che siamo tornati alla vita di tutti i giorni, improvvisamente, ci ritroviamo calati nella realtà dei fatti ed è come se improvvisamente la guerra avesse ripreso a pieno regime quando in realtà, chiaramente, purtroppo, non ha mai conosciuto pause.
Sarà un lungo inverno, questo, pieno di difficoltà ma soprattutto sarà un inverno dove l'italiano entrerà a contatto per la prima volta, toccando per la prima volta, le conseguenze del conflitto che è in corso alle nostre porte.
Infatti l'Italia dovrà per forza di cose fare i conti e trovare dei rimedi per affrontare le limitazioni che la Russia infliggerà all'Europa in conseguenza alle sanzioni da essa ricevute.
Così L'Italia sarà divisa in sei fasce ed in base alla collocazione di queste fasce verrà fornito gas per scopi di riscaldamento in determinate fasce orarie.
Chiaramente le zone appenniniche e le zone alpine saranno quelle meno coinvolte da questo tipo di razionamento mentre per il resto dell'Italia a decidere l'assegnazione o meno di una regione all'interno di una fascia o dell'altra sarà la media delle temperature giornaliere.
In base ad esse ogni regione sarà collocata all'interno di una fascia e conseguentemente a quel tipo di erogazione di riscaldamento.
Questo tipo di manovra sono esclusi ad esempio gli ospedali e le case di cura
Era una decisione assolutamente necessaria per cercare di limitare nel limite del possibile gli effetti del gas non più a pieno regime che riceviamo dalla Russia.
È brutto dirlo ma, tendenzialmente, l'italiano se ne frega di tutto ciò che accade al di fuori del proprio "orticello" ma quanto ci apprestiamo a vivere nei prossimi mesi ci toccherà in prima persona e saremo per forza di cose costretti a fare i conti con la realtà dei fatti.
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