Buon pomeriggio a tutti voi.
Un recente rilevamento ha evidenziato un dato assolutamente non confortante in merito all'inquinamento nelle nostre città.
I dati sono impietosi (e pietosi): le nostre città sono ancor più inquinate rispetto ai dati rilevati al periodo corrispondente al pre-Covid.
La cosa preoccupante è che questi dati sono stati registrati nel periodo estivo, ossia, ad esempio, con le caldaie ed i riscaldamenti vari spenti.
Questo significa che le cose, con l'arrivo del freddo, sono destinate a peggiorare, ed anche di molto.
Analizzando nello specifico le abitudini inerenti la mobilità, la gente ha ripreso le vecchie abitudini, tornando in auto, usando per la maggior parte delle volte, auto vecchie e quindi molto inquinanti.
E ALLORA PERCHE' NON ACQUISTARE AUTO NUOVE E MENO INQUINANTI?
Sarebbe la soluzione più semplice ma la risposta a questa domanda è legata ad una altrettanto semplice risposta che si "aggrappa" ad una chiara statistica: negli ultimi dieci anni il costo medio di un'auto è aumentato del 23% a fronte dei salari medi che sono rimasti immutati.
Quindi se non ci si può permettere un'auto nuova ci si può affidare, ad esempio, al trasporto pubblico... ma qui arrivano altre note dolenti...
Mediamente le città italiane dispongono di un quarto dei mezzi pubblici rispetto alla media europea.
Insomma, se anche un cittadino volesse evitare di inquinare meno, in un modo o nell'altro, non è messo nelle condizioni di poterlo fare.
Se, ad esempio un lavoratore di Roma impiega un'ora per percorrere appena 25 km, come può valutare di fare uso dei mezzi pubblici per fare lo stesso percorso, impiegando ben un'ora e mezzo?
Torniamo allora al discorso che il cittadino preferisce usufruire del proprio mezzo, seppur vecchio, pur di (provare ad) arrivare puntuale a destinazione.
La linea dura dice di fermare immediatamente le auto più vecchie e quindi le più inquinanti perché, ricordiamolo, le emissioni d'auto sono legate principalmente agli ossidi d'azoto.
Tale linea sembra prendere piede a Milano dove si è deciso di fermare anche le auto Euro5 ma va detto anche che una simile decisione può esser introdotta soprattutto perché il trasporto pubblico milanese funziona abbastanza bene.
Sia chiaro, però, che quando parliamo di inquinamento non ci riferiamo solo alle innumerevoli auto in circolazione sul nostro territorio (ricordiamo che in Italia ci sono più auto che parcheggi!) ma anche, come detto, al risaldamento domestico e non, oppure all'agricoltura intensiva, gli allevamenti e tanti altri fattori che insieme vanno a costituire il dato allarmante riguardante l'inquinamento nelle nostre città.
A livello statistico le città messe peggio sono, nell'ordine, Milano, Torino e Padova che hanno superato quasi del doppio le giornate massime di inquinamento concesse dall'attuale normativa (35 giorni), normativa che a breve sarà modificata in termini più restrittivi e di conseguenza saranno molte di più le città italiane a non rientrare nei parametri o addirittura a ritrovarsi con valori di inquinamento triplicati.
Chiudo questo mio articolo con il dato più triste che dovrebbe spingerci ad una profonda riflessione.
Mentre si continua a fare la conta per i morti legati al Covid, si dovrebbe guardare anche altro, come ad esempio i 50000 decessi annui legati a fattori di inquinamento.
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