Un docente invita i propri alunni a consegnare i propri smartphone sul tavolo, tutti la consegnano tranne una ragazza... e si scatena il finimondo!
E' quanto accaduto in una scuola di Latina, dove una normale richiesta di un docente si è trasformata nel pretesto per scatenare una furiosa discussione tra i docenti e la famiglia della ragazza.
Questa mattina è intervenuto ai microfoni di radio24, Domenico Aversano, preside della scuola in questione.
"Ci tengo a chiarire che qui nessuno di noi vuole passare per eccessivamente rigido. E' semplicemente accaduto che dopo il verificarsi di episodi alquanto spiacevoli dentro e fuori la nostra struttura, abbiamo deciso di applicare le regole che ci vengono imposte dal Ministero dell'istruzione."
Ricordiamo, infatti, che il Ministero vieta l'uso dei cellulari nelle classi.
Continua il preside:
"In seguito al rifiuto della ragazza abbiamo scritto una annotazione che, specifico, non è una nota; il tutto con lo scopo di renderla visibile anche a tutte le altre famiglie. Successivamente la ragazza ha avuto un colloquio con il vicepreside, il tutto con lo scopo di spiegare il perché di una certa decisione presa. La cosa, però non si è fermata qui perché successivamente è arrivato nella struttura il fratello della ragazza ed è nata una forte discussione all'interno della quale esso accusava la vicepreside di aver sequestrato la sorella per averla trattenuta a parlare con se per una ventina di minuti".
Sul finire del suo intervento in radio, il preside ci ha tenuto a specificare che:
"Vogliamo far capire ai ragazzi che la tecnologia è una preziosa risorsa ma va saputa utilizzare. Ci tengo inoltre a sottolineare un'altra cosa ossia che qui noi e le famiglie non dobbiamo essere messi in contrapposizione bensì, insieme, dobbiamo aiutare i ragazzi a crescere".
In conclusione: oggi, insegnare, è davvero un compito arduo!
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